SAN GIUSEPPE JATO. Ritrovati frammenti di ossa umane in contrada Giambascio. Fermato Salvatore Maniscalco, l'uomo è il marito di una donna scomparsa due mesi fa. A fare la macabra scoperta sabato sera sono stati i carabinieri della locale stazione che indagano da tempo sul presunto "allontanamento volontario" della ventisettenne Concetta Conigliaro.
Della donna si erano perse le tracce il 9 aprile scorso. Dieci giorni dopo venne però ritrovata a Palermo la borsa della donna. Il 31 maggio invece, in via Mazzini, davanti l'abitazione della madre della giovane era stato lasciato per terra un giubbotto rosso, simile a quello che la donna indossava al momento della scomparsa, con dentro delle ossa bruciacchiate. Le analisi avevano però escluso in quel caso che potesse trattarsi di resti umani. Più preoccupante è invece il ritrovamento di resti fatto due giorni fa all'interno di un grosso fusto metallico abbandonato nei pressi di un ponte, nelle campagne che costeggiano la sp2 San Cipirello-Partinico. L'ipotesi è, infatti, che possano appartenere alla donna scomparsa. Per questo i carabinieri della compagnia di Monreale, coordinati dal pubblico ministero della Procura di Palermo Gianluca De Leo, sabato notte hanno sentito alcuni sospettati. In caserma sono finiti due uomini: il marito della giovane scomparsa, Salvatore Maniscalco di 39 anni di San Giuseppe Jato, ed un cugino di 31 anni, residente a San Cipirello. I carabinieri hanno dovuto usare le manette per accompagnare in caserma quest'ultimo che, alla vista delle divise, è andato in escandescenze. Dopo ore di interrogatorio e dopo che la sua abitazione di via Anselmo è stata analizzata dai militari della Scientifica, il giovane è stato però rilasciato. A rimanere invece a disposizione della magistratura è stato il marito, che è stato a lungo sentito dal pm. Al termine dell'interrogatorio il magistrato Di Leo ha firmato un provvedimento di "fermo di indiziato di delitto". Su Maniscalco pesa adesso la pesante accusa di omicidio aggravato e distruzione di cadavere. Alta è stata la tensione durante l'interrogatorio che ha visto avvicendarsi due diversi legali: Maurizio Liborio Costanza, che ha assistito in passato l'uomo, e Davide Licari, convocato come legale d'ufficio. Durante l'interrogatorio Maniscalco, infatti, avrebbe fornito versioni discordanti sulla scomparsa della moglie e sul ritrovamento delle ossa. L'uomo ha fatto anche accenno alla presunta volontà "di suicidio" da parte della moglie. "La colpa è mia - avrebbe però detto -, me la prendo io". I carabinieri in queste ore stanno esaminando le ossa per trovare riscontri con il dna di Concetta. L'ipotesi più accreditata è che la donna possa essere stata uccisa e poi bruciata.
Della scomparsa della ventisettenne si era ampliamente occupata nelle scorse settimane la trasmissione televisiva "Chi l'ha visto". Dopo il ritrovamento del giubbotto, raccontato nei giorni scorsi dal Giornale di Sicilia, la redazione di Raitre aveva intervistato, tra gli altri, proprio Salvatore Maniscalco, che in merito al ritrovamento del giubbotto e dei primi frammenti ossei, aveva parlato di "un brutto scherzo fatto da qualcuno alla madre per dirle di non cercarla più". Davanti la telecamera il giovane aveva raccontato anche dei contrasti e dei continui litigi con la moglie. I due si erano più volte denunciati a vicenda per presunti maltrattamenti in famiglia. L'uomo, durante l'intervista andata in onda venerdì scorso, aveva inoltre fatto cenno al tentativo di proporre "una convivenza da separati in casa". Il clamore mediatico, amplificato dai social network, hanno fatto emergere tanti particolari della vita privata di Concetta. La donna, cresciuta in una casa famiglia, nei mesi scorsi aveva lasciato il marito e i figli per iniziare un'altra relazione, durata però pochi mesi. Il 19 aprile scorso i carabinieri avevano ritrovato la sua borsa alla stazione centrale di Palermo. Da allora più nessuna traccia, a parte il giubbotto ritrovato davanti casa e che, alla luce della scoperta fatta sabato sera, potrebbero essere stata una macabra anticipazione di quanto realmente accaduto a Concetta. (*LEAS*)
Della scomparsa della ventisettenne si era ampliamente occupata nelle scorse settimane la trasmissione televisiva "Chi l'ha visto". Dopo il ritrovamento del giubbotto, raccontato nei giorni scorsi dal Giornale di Sicilia, la redazione di Raitre aveva intervistato, tra gli altri, proprio Salvatore Maniscalco, che in merito al ritrovamento del giubbotto e dei primi frammenti ossei, aveva parlato di "un brutto scherzo fatto da qualcuno alla madre per dirle di non cercarla più". Davanti la telecamera il giovane aveva raccontato anche dei contrasti e dei continui litigi con la moglie. I due si erano più volte denunciati a vicenda per presunti maltrattamenti in famiglia. L'uomo, durante l'intervista andata in onda venerdì scorso, aveva inoltre fatto cenno al tentativo di proporre "una convivenza da separati in casa". Il clamore mediatico, amplificato dai social network, hanno fatto emergere tanti particolari della vita privata di Concetta. La donna, cresciuta in una casa famiglia, nei mesi scorsi aveva lasciato il marito e i figli per iniziare un'altra relazione, durata però pochi mesi. Il 19 aprile scorso i carabinieri avevano ritrovato la sua borsa alla stazione centrale di Palermo. Da allora più nessuna traccia, a parte il giubbotto ritrovato davanti casa e che, alla luce della scoperta fatta sabato sera, potrebbero essere stata una macabra anticipazione di quanto realmente accaduto a Concetta. (*LEAS*)
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