Nei giorni scorsi sono stati sentiti dai carabinieri della compagnia di Monreale i vicini dei due coniugi. E le testimonianze avrebbero fornito elementi utili per ricostruire le fasi successive alla scomparsa della giovane: nei giorni seguenti al 9 aprile avrebbero, infatti, assistito al classico "sbarazzo": Maniscalco, insieme ad alcuni aiutanti, avrebbe caricato su un camion materiale di risulta e un grosso fusto metallico. L'ipotesi al vaglio degli inquirenti è che, tra i grossi rifiuti, possa essere stato occultato anche il cadavere della moglie.
I resti bruciati di Concetta sono stati fatti ritrovare dal marito il 7 giugno nei pressi di un fiume in contrada Giambascio. A complicare invece le prime fasi dell'indagine sarebbero stati, a detta dei carabinieri, proprio i familiari ed il legale di Concetta, oltre ad una delle volontarie dell'associazione a cui si era rivolta la giovane. "La madre – raccontano dal comando dei carabinieri – ha denunciato la scomparsa 25 giorni dopo aver ricevuto la borsa con dentro gli effetti personali della figlia".
FONTE : www.vallejato.it
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