venerdì 9 gennaio 2015

San Giuseppe Jato, due chili di marijuana in garage: in manette D'Anna

sequestro droga dannaSAN GIUSEPPE JATO. Nascondeva marijuana nel magazzino di casa, arrestato il trentaduenne jatino Giuseppe D'Anna. Nel 2008 figurava fra gli arrestati dell'operazione antimafia "Perseo". I carabinieri della stazione e del comando di Monreale hanno scoperto la droga nei giorni scorsi, durante una perquisizione domiciliare in via Grotte, dove abita l'ex sorvegliato speciale.
Nel corso dei controlli, effettuati anche nelle pertinenze dell'abitazione, sono stati trovati poco più 2 chilogrammi di marijuana. La droga era nascosta dentro un magazzino che si trova alle spalle della sua abitazione, in via Conigliaro. L'immobile, appartenente al padre, è però in uso a Giuseppe. Parte della marijuana ritrovata era all'interno dell'abitacolo di un'automobile sottoposta a fermo amministrativo e custodita all'interno del magazzino. Rinchiusa in due sacchi, l'erba era già essiccata e dunque pronta alla commercializzazione. Un terzo sacchetto è stato invece rinvenuto in una cisterna in fondo al magazzino. Per D'Anna sono così scattate le manette. L'uomo è stato trasferito al carcere Pagliarelli di Palermo e, dopo la convalida, gli è stata inflitta la custodia cautelare nello stesso carcere ove rimarrà in attesa della definizione del procedimento.

Il trentaduenne Giuseppe D'Anna è noto alle forze dell'ordine: nel dicembre del 2008 venne arrestato nell'ambito dell'operazione "Perseo". Fra San Cipirello e San Giuseppe Jato furono sette a finire in carcere con l'accusa di associazione mafiosa. Secondo gli inquirenti erano, infatti, i referenti della vecchia Cosa nostra che tentava di riorganizzarsi. Con una differenza però: parlavano troppo e lo facevano al telefono. Così vennero scoperti grazie a delle intercettazioni.
Nel marzo 2010 però, durante il processo col rito abbreviato, D'Anna, insieme ad altri, venne assolto proprio perché quelle stesse intercettazioni vennero dichiarate "inutilizzabili per difetti di forma". In pratica per eseguire gli ascolti, la Procura aveva delegato i carabinieri di Monreale, con l'impiego di apparecchiature delle ditte Rcs e Gese Italia. Le operazioni si svolsero nella sala ascolto dell'ufficio inquirente, ma non venne spiegato perché gli impianti di proprietà pubblica non fossero idonei. Con l'annullamento di quelle prove caddero anche gli elementi a carico degli indagati, che tornano in libertà. Dal 2010 al 2012, D'Anna fu però sottoposto a sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con l'obbligo di soggiorno nel comune di San Giuseppe Jato.

L'uomo risulta inoltre imputato in un procedimento per detenzione e spaccio di stupefacenti a seguito di indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Monreale. Gli stessi che il 3 gennaio scorso hanno bussato alla sua porta e scoperto la marijuana nascosta dentro il garage.

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