venerdì 22 dicembre 2017

LA STORIA DI EMILY: LA BAMBINA CANNIBALE CHE MANGIÒ LA MADRE

Fino al secolo scorso molti paesini non trovavano collocazione nelle mappe geografiche, se si trattava di centri abitati da poche persone. Yellspilld era uno di questi: ebbe l’onore di vedersi citato nella prima cartina geografica solo nel 1970. Eppure a inizio secolo Yellspilld fu teatro di uno degli episodi di cronaca inglese più macabri mai accaduti. Gli avvenimenti che stiamo per raccontarvi sono caduti nell’oblio per oltre un secolo, anche a causa della scomparsa del villaggio. E’ ora di riportarli alla luce.

Nel 1909 gli abitanti di Yellspilld erano appena 90. D’altra parte il clima era decisamente inospitale, e le attività più remunerative, nonchè le uniche possibili, consistevano nella pastorizia e nella cura di quelle poche culture possibili in quel luogo inospitale. La maggior parte delle case si trovava a valle di un’altura, sulla sommità della quale erano state edificate solo poche abitazioni, destinate ad essere abitate solamente in estate, perchè inaccessibili d’inverno.

Nel novembre del 1909 una donna e la sua bambina scompaiono dal villaggio. Quando la loro assenza viene notata dagli altri abitanti (inspiegabilmente tardi), subito cominciano le ricerche. Ma di madre e figlia nessuna traccia. Viene così organizzata una spedizione sulle alture, per verificare se non fossero rimaste bloccate sull’altopiano a causa del maltempo. Ma la spedizione ebbe esito fallimentare, con risvolto tragico: tre volontari infatti morirono durante le ricerche.
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Si decise così di riprovare una volta passato l’inverno, dando per scontata la morte tragica della donna con la bambina. E così nel Marzo dell’anno seguente 17 abitanti di Yellspilld si diressero verso le alture, per recuperare i due cadaveri e consegnarli al cimitero del paese. Non si aspettavano di trovare altro che corpi in decomposizione, magari mantenuti in buono stato da temperature rigide, ma la scena davanti alla quale si ritrovarono i 17 volontari, nessuno avrebbe potuto immaginarla.

Madre e figlia erano effettivamente in uno di quei rifugi, ma una era morta, l’altra viva. La sopravvissuta era la bambina. Della madre restavano solo le ossa, in ordine sparso, disseminate per tutta la casa. Alcune di queste ossa presentavano ancora lembi di carne, ed evidenti apparivano le tracce dei morsi della bambina. Avete capito bene: la bambina s’era nutrita di sua madre, probabilmente deceduta a causa del freddo. Ma non è finita qui.

Difficilmente una bambina così piccola avrebbe potuto sopravvivere così a lungo in quel clima, una volta morta la madre, che sicuramente si era privata dei suoi abiti per proteggere dal gelo il fragile corpicino di sua figlia. Ed infatti furono rinvenuti nella casa almeno 10 quintali di legna tagliata non da molto, delle orme di scarponi maschili nel retro, e segni sparsi di una presenza in grado di curare (per quanto poco) la manutenzione della casa, e la salute della bimba. Di questa terza persona non fu mai trovata traccia al di fuori della casa e anche Emily sparì nel nulla qualche tempo dopo, lasciando negli abitanti di Yellspilld una sensazione di timore e di macabro.

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