Silvia, quinta elementare a Milano, dà la sua versione: “In terza elementare comincia la conta: entro 12 mesi bisogna “sviluppare” altrimenti vieni emarginata“. E i maschi? “Non ci pressano perché non ce n’è bisogno“. Nessuna cura della contraccezione: “E’ per questo che ti regalano i soldi… perché dopo che sviluppi devi per forza iniziare a comprare il preservativo”
Silvia, capelli verdi alle spalle, occhi castani col mascara nero sulle ciglia, stelline disegnate a penna sul polso, è una delle pochissime ragazze della sua classe a essere ancora una bambina. “Se sei una persona sensibile, vivi molto male il fatto di non aver ancora sviluppato. È vero: se non sei carina, se non segui la moda, vieni un po’ emarginata. Ma è il sesso l’unico argomento che tiene banco, l’unica carta d’accesso per restare nel gruppo. O sai quello di cui parli, o ti escludono per davvero. Io sono fortunata a non aver ancora sviluppato, sono l’unica che scopa gratis, senza dover comprare contraccettivi. Quando poi sviluppi ti trattano come una bambina, ti lasciano fuori dal gruppo, ti prendono sempre per il culo, come fossi una sfigata”.
Silvia, capelli verdi alle spalle, occhi castani col mascara nero sulle ciglia, stelline disegnate a penna sul polso, è una delle pochissime ragazze della sua classe a essere ancora una bambina. “Se sei una persona sensibile, vivi molto male il fatto di non aver ancora sviluppato. È vero: se non sei carina, se non segui la moda, vieni un po’ emarginata. Ma è il sesso l’unico argomento che tiene banco, l’unica carta d’accesso per restare nel gruppo. O sai quello di cui parli, o ti escludono per davvero. Io sono fortunata a non aver ancora sviluppato, sono l’unica che scopa gratis, senza dover comprare contraccettivi. Quando poi sviluppi ti trattano come una bambina, ti lasciano fuori dal gruppo, ti prendono sempre per il culo, come fossi una sfigata”.
“Scopare è come fumare una sigaretta”. In che senso? “È una piccola trasgressione, nulla di più. Si fa per diventare grandi. Non che gli altri ti vedano poi diversamente, ma tu stessa proietti un’immagine più matura e di conseguenza entri nel gruppo più figo”. All’inizio c’è la spinta delle amiche: “Per chi te la stai tenendo? Guarda che se non la molli ti molla lui… E poi a qualcuno la dovrai pur dare, o no?”.
Silvia è molto carina, ha ai piedi stivaletti di cuoio, e addosso una magliettina di Zara e una felpa blu col cappuccio. Potrebbe avere 8 anni come 12. Parla di sesso come se, appunto, l’avesse studiato meticolosamente a scuola, o forse perché lo ha fatto meticolosamente a scuola. E descrive un mondo capovolto: “I ragazzi non ci pressano mai per andare a letto, anche perché stanno in fissa per Yu Gi Oh. Anzi, sono terrorizzati dal fare figuracce, perché non sanno bene cosa devono fare. Anche perché noi siamo cattive, se uno se la cava male poi rischia che lo roviniamo. Sono le femmine – spiega Silvia – a sentirsi in dovere di sverginarsi in fretta. E poi gli uomini non hanno bisogno di insistere, perché le ragazze sono indemoniate”.
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