domenica 23 marzo 2014

Video hard nelle scuole, dai presidi arriva il giro di vite sui telefonini

Dopo il caso del video hard diffuso tra gli alunni di una scuola media del rione Monti, i presidi romani si dividono sul divieto dei cellulari in classe. adesso sono sempre di più i sostenitori della necessità di introdurre un provvedimento interdittivo totale per qualsiasi apparecchio che possa consentire collegamenti con l’esterno dell’aula. Dall'Associazione romana dei dirigenti scolastici fanno sapere che nel 30% delle scuole medie della Capitale agli studenti viene proibito di portare i telefonini tra i banchi mentre nel restante 70% ai ragazzi viene consentito di tenerli nello zaino a patto che rimangano spenti durante le lezioni. Un modo per provare a proteggerli da tanti rischi: dal cyber bullismo al gioco d'azzardo online, dallo stalking informatico al cosiddetto "sexting".

«Con lo sviluppo delle tecnologie - spiega Annarita Fantacci, dirigente dell'ufficio Social network del ministero dell'Istruzione - per i ragazzi, anche giovanissimi, i rischi sono aumentati esponenzialmente negli ultimi anni. Rischi purtroppo difficili da debellare». Alcuni presidi, però, non sono a favore della linea dura.

DIVIETI INUTILI
Anche perchè va ricordato che nella scuola media Mazzini di via delle Carine, zona Colosseo - dove poche settimane fa una ragazzina di 12 anni ha condiviso con i compagni un filmato amatoriale a luci rosse realizzato dalla cugina, una liceale minorenne - i cellulari erano off-limits. Anche secondo Mario Rusconi, a capo dell'organizzazione dei dirigenti scolastici, «il divieto di portare i cellulari in classe è difficile da applicare perché non si possono perquisire i ragazzi». Tra le scuole medie più permissive c'è la Settembrini di corso Trieste: «Il divieto di portare i cellulari a scuola è inutile - dice il preside Massimo La Rocca - Per questo noi tendiamo più che altro a dare regole comportamentali. Ovviamente lo smartphone in classe va tenuto spento, ma cerchiamo soprattutto di curare l'aspetto formativo». E l'anno scorso gli alunni sono stati coinvolti in una serie di lezioni con la polizia postale sui rischi di Facebook.

REGOLE
Ma qualche regola bisogna metterla. Noi consentiamo ai ragazzi di portare i cellulari, a patto che rimangano spenti. Questo ovviamente non ci mette al riparo del tutto, perché può capitare che i ragazzi andando in bagno riaccendano i telefonini e facciano video o vadano su internet. Ma i rischi collegati alle tecnologie sono problemi sociali, non solo della scuola». Ha scelto la linea dura invece Simonetta Caravita, a capo dell'istituto di via Cortina, con due scuole medie a Casal Bruciato e a Casal Bertone, che ammette di ricorrere anche alla Polizia postale «nel caso in cui l'alunno sia sorpreso a realizzare filmati con altri minori». «Qui - spiega - è vietato sia ricevere che fare le telefonate. E vale anche per gli insegnanti. Chiunque viene colto in fallo viene sospeso». Non si scherza neanche alla scuola media Di Veroli di via Melizzano, zona Prenestina. «Dalle 8 alle 14 - dice la dirigente, Emilia Orefice - ovvero durante l'orario di lezione, il telefonino deve restare rigorosamente spento. Se ci sono comunicazioni con le famiglie si usano esclusivamente le linee fisse istituzionali»

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