Markez - Palermo, 13.06.2014 (BlogSicilia) - E’ stato convalidato ieri dal gip Lorenzo Matassa il fermo nei confronti di Salvatore Maniscalco, marito di Concetta Conigliaro scomparsa lo scorso 14 maggio.
La madre della donna il 13 maggio scorso, aveva ricevuto alcuni effetti personali della figlia rinvenuti dalla polizia Palermo e consegnati ai carabinieri della Stazione di San Cipirello.
Per questo motivo il 14 maggio aveva denunciato la scomparsa della figlia precisando di non averne avuto più notizie dalla metà di marzo scorso, dopo l’ennesimo litigio insorto a causa della difficile convivenza tra le due che era cominciata dall’inizio dell’anno, da quando cioè Concetta aveva lasciato il marito, da cui aveva intenzione di separarsi.
Concetta aveva lasciato l’abitazione della madre per trasferirsi a casa di un’amica per qualche giorno. I carabinieri della Compagnia di Monreale hanno avviato le indagini concentrando le ricerche sulle frequentazioni della Conigliaro in paese e nei centri limitrofi.
I militari hanno sentito il marito, che il 23 aprile aveva anche presentato una denuncia contro la moglie per violazione degli obblighi di assistenza familiare per aver abbandonato lui e le figlie minori. Sentiti anche gli amici, le amiche, l’avvocato e la psicologa di riferimento di Concetta.
Successivamente sono stati analizzati i tabulati sulle due sim della donna scomparsa. Il traffico telefonico su una di esse ha insospettito gli investigatori che hanno concentrato le indagini sulla difficile situazione familiare di Concetta.
Infatti sebbene il traffico si fosse infatti del tutto interrotto il 9 aprile, il 13 aprile risultava un’associazione tra la sim della ragazza ed il telefono del marito, circostanza che lasciava supporre che la scheda fosse stata inserita in quel telefono.
E’ stato sentito, a questo punto, di nuovo il marito di Concetta che, dopo ore di interrogatorio ha indicato dove si trovassero parte dei resti della moglie. I militari si sono recati lungo la SP2 San Cipirello – Partinico ove, sotto un viadotto a bordo strada, in un dislivello di circa 5 metri, è stato trovato un fusto metallico per carburanti contenente alcuni resti ossei ed organici carbonizzati.
Nella notte tra sabato 7 e domenica 8 giugno prima di fronte ai militari, poi innanzi al magistrato intervenuto per interrogarlo, ha cominciato ad alternare silenzi, versioni discordanti e confuse dei fatti ancora tutti da valutare e ricostruire da parte degli inquirenti.
Successivamente ha deciso di collaborare, in presenza di altro avvocato nominato d’ufficio,riconoscendo alcune responsabilità che, sebbene parziali, sono risultate ampiamente sufficienti alla convalida del fermo. Salvatore Maniscalco è accusato di avere ucciso e bruciato la moglie ed è attualmente detenuto presso il carcere Ucciardone di Palermo.
Nessun commento:
Posta un commento