"Cinquecentomila cittadini di 52 Comuni della provincia di Palermo, a decorrere da giovedì 17 luglio, non avranno più l’acqua nelle proprie abitazioni".
Allarme di sindaci e sindacati
Sabato 12 Luglio 2014 - 16:01
PALERMO - "Cinquecentomila cittadini di 52 Comuni della provincia di Palermo, a decorrere da giovedì 17 luglio, non avranno più l’acqua nelle proprie abitazioni". A lanciare l'allarme i sindacati dell'ex Aps e una nutrita pattuglia di sindaci della provincia che temono la chiusura dei rubinetti. "Va aggiunto che, contemporaneamente, oltre 100 impianti di depurazione e di sollevamento dei liquami verranno bloccati con possibili gravissime conseguenze di carattere sanitario e ambientale e ripercussioni sulla salute pubblica - continua la nota - queste sono le inevitabili e allarmanti conclusioni di una vicenda che ormai si trascina da mesi e per la quale né l’Assemblea Regionale Siciliana, che non ha ancora approvato il disegno di legge di riordino del Servizio Idrico Integrato già esitato da mesi dalla Quarta Commissione, né il Governo Regionale hanno trovato una soluzione definitiva. La grave denuncia viene dai Sindaci dell’Ato idrico della Provincia di Palermo e dai sindacati di categoria, preoccupati anche per le ricadute occupazionali. Tenuto conto che la vigente normativa regionale non consente di procedere alla frammentazione del servizio idrico integrato mediante consegna ai singoli Comuni, anche se alcuni di questi ne hanno fatto esplicita richiesta, poiché la gestione autonoma confliggerebbe con la disposizione contenuta alla lettera a) del comma 1 dell’articolo 69 della legge 27/04/1999 10 e tenuto altresì conto che non è possibile applicare per il servizio idrico integrato l’art. 191 del D.D.L del 3/04/2006 n. 152, in quanto questo attiene alla gestione dei rifiuti, occorre scongiurare i pericoli denunciati con tempestiva determinazione. A questo punto - dichiarano sindaci e sindacati - a seguito della rinuncia della società Onda Energia, aggiudicatrice del servizio e unica partecipante al bando di gara attivato dall’Ato Idrico, diventa decisivo l’intervento del Presidente della Regione Sicilia al quale si chiede di adottare l’unica soluzione oggi possibile, e cioè l’emissione di una ordinanza avente carattere urgente e contingibile per affidare a terzi la gestione di un servizio pubblico essenziale. Pertanto i Sindaci dei Comuni interessati chiedono un incontro urgente per lunedì 14 luglio al Presidente della Regione Sicilia e al Prefetto di Palermo, anche al fine di scongiurare possibile ripercussioni sull’ordine pubblico".
APS
Allarme di sindaci e sindacati
"Da giovedì rubinetti a secco"
Sabato 12 Luglio 2014 - 16:01
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"Cinquecentomila cittadini di 52 Comuni della provincia di Palermo, a decorrere da giovedì 17 luglio, non avranno più l’acqua nelle proprie abitazioni".
PALERMO - "Cinquecentomila cittadini di 52 Comuni della provincia di Palermo, a decorrere da giovedì 17 luglio, non avranno più l’acqua nelle proprie abitazioni". A lanciare l'allarme i sindacati dell'ex Aps e una nutrita pattuglia di sindaci della provincia che temono la chiusura dei rubinetti. "Va aggiunto che, contemporaneamente, oltre 100 impianti di depurazione e di sollevamento dei liquami verranno bloccati con possibili gravissime conseguenze di carattere sanitario e ambientale e ripercussioni sulla salute pubblica - continua la nota - queste sono le inevitabili e allarmanti conclusioni di una vicenda che ormai si trascina da mesi e per la quale né l’Assemblea Regionale Siciliana, che non ha ancora approvato il disegno di legge di riordino del Servizio Idrico Integrato già esitato da mesi dalla Quarta Commissione, né il Governo Regionale hanno trovato una soluzione definitiva. La grave denuncia viene dai Sindaci dell’Ato idrico della Provincia di Palermo e dai sindacati di categoria, preoccupati anche per le ricadute occupazionali. Tenuto conto che la vigente normativa regionale non consente di procedere alla frammentazione del servizio idrico integrato mediante consegna ai singoli Comuni, anche se alcuni di questi ne hanno fatto esplicita richiesta, poiché la gestione autonoma confliggerebbe con la disposizione contenuta alla lettera a) del comma 1 dell’articolo 69 della legge 27/04/1999 10 e tenuto altresì conto che non è possibile applicare per il servizio idrico integrato l’art. 191 del D.D.L del 3/04/2006 n. 152, in quanto questo attiene alla gestione dei rifiuti, occorre scongiurare i pericoli denunciati con tempestiva determinazione. A questo punto - dichiarano sindaci e sindacati - a seguito della rinuncia della società Onda Energia, aggiudicatrice del servizio e unica partecipante al bando di gara attivato dall’Ato Idrico, diventa decisivo l’intervento del Presidente della Regione Sicilia al quale si chiede di adottare l’unica soluzione oggi possibile, e cioè l’emissione di una ordinanza avente carattere urgente e contingibile per affidare a terzi la gestione di un servizio pubblico essenziale. Pertanto i Sindaci dei Comuni interessati chiedono un incontro urgente per lunedì 14 luglio al Presidente della Regione Sicilia e al Prefetto di Palermo, anche al fine di scongiurare possibile ripercussioni sull’ordine pubblico".
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