martedì 23 settembre 2014

blitz a corleone arrestato il nuovo capomafia insospettabile dipendente comunale e fedelissimo di riina

Antonino Di Marco gestiva appalti in provincia e terreni della Curia di Monreale. I carabinieri l'hanno intercettato mentre entra nella segreteria politica del deputato regionale Nino Dina. E nel suo covo dava lezioni di mafia ai più giovani: "C'è bisogno di serietà, educazione e rispetto". Fermate cinque persone 


Totò Riina, il capo di Cosa nostra rinchiuso al 41 bis, poteva contare ancora su un gruppo di fedelissimi nella sua Corleone. Il più autorevole era l'insospettabile custode del campo sportivo, Antonino Di Marco, 58 anni: il suo ufficio di dipendente comunale era diventato un covo perfetto per i summit. Lì si discuteva di appalti, estorsioni e campagne elettorali. E nessuno sospettava che quella stanza fosse intercettata 24 ore su 24 da telecamere e microspie piazzate di nascosto dai carabinieri della Compagnia di Corleone. Così, per mesi, i fedelissimi di Riina sono finiti dentro un "grande fratello" che ha svelato molti dei loro segreti. E all'alba sei persone sono state arrestate sulla base di un provvedimento di fermo emesso dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Palermo Sergio Demontis, Caterina Malagoli e dal procuratore reggente Leonardo Agueci. 

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