Lucia, Olga, Bernadetta: una vita per la missione, una morte tragica „Lucia, Olga e Bernadetta: una vita per la missione, una morte tragica“
Lucia, Olga, Bernadetta: una vita per la missione, una morte tragica „Sono state uccise, forse da un folle che le ha violentate. La loro intera vita era stata dedicata alla carità e agli altri: "Hanno dato tanto alle persone in difficoltà"
Una vita dedicata alla carità e alla missione. Suor Lucia aveva perfino festeggiato a luglio i cinquant'anni di vita nella congregazione religiosa. Suor Olga invece era arrivata in Burundi dalla provincia di Vicenza e suor Bernadetta era originaria di Ospedaletto Euganeo, in provincia di Padova. Lei era in missione in Africa Centrale dal 1970 e prima di arrivare a Bujumbura aveva vissuto in Congo.
UNA VITA PER LA MISSIONE- Tutte e tre operavanonel convento di Kamenge, lo stesso luogo dove è avvenuta la tragedia, in cui era stato fondato un centro per i giovani che promuove la convivenza tra etnie diverse. Un amore sconfinato per la gente: erano state da poco in Italia e avevano deciso di tornare in Burundi nonostante le loro condizioni fisiche non ottime. Suor Giordana, la direttrice generale delle Missionarie Saveriane, è sconvolta:
Siamo sconvolte e molto meravigliate. La popolazione locale è sconvolta come noi, e la missione è piena di gente che va ad esprimere la loro solidarietà alle religiose
Alle sue parole si aggiungono quelle del vescovo di Parma, monsignor Enrico Solmi: "Hanno dato tanto a quelle persone sotto tanti profili". In una lettera suor Olga aveva spiegato perché era decisa non solo a tornare in Africa, ma a rimanerci, anche dopo la morte:
Nel 1956 ho lasciato la mia famiglia e sono entrata tra le Missionarie di Maria saveriane per consacrarmi a Gesù per la missione e per tutta la vita. La scelta di vivere questa consacrazione è mi rende già madre con Gesù per tutto il popolo africano che amo. Per questo riparto con gioia
LA TRAGEDIA- Una tragedia ancora tutta da ricostruire:si pensa a un tentativo di rapina finito male ma potrebbe esserci anche un altro movente, forse l'atto di un folle, che le ha barbaramente violentate. Suor Olga Raschietti, suor Lucia Pulici e suor Bernardetta Boggian sono state uccise in due momenti diversi: domenica 7 settembre sono state aggredite Suor Lucia e Suor Olga,
Nella notte poi un altro episodio di violenza sempre al convento, in cui è morta ed è stata decapitata suor Bernadetta. C'è però un testimone, si chiama Jean-Marie Niyokuru: "Ho visto un uomo che si arrampicava sul muro del convento e poi abbiamo sentito la gente dire che due suore erano state decapitate con un coltello". Ma il suo racconto riguarda solo l'omicidio di Olga e Lucia.
Invece Mario Pulcini, superiore dei missionari Saveriani in Burundi, è stata una delle ultime persone a parlare con suor Bernadetta:
Verso le 16 di ieri la sorella è venuta nel mio ufficio chiedendo notizie delle sorelle Lucia e Olga che erano rimaste a casa, mentre lei e la sorella Mercedes si erano recate all'aeroporto per accogliere le altre sorelle di ritorno in Burundi dal loro capitolo generale a Parma. C'era apprensione soprattutto perché dall'interno della casa non c'erano segnali di vita, tutto era chiuso e con le tende tirate
Il frate a decidere di vederci chiaro: "I guardiani del cancello non le avevano viste uscire. Ero davanti all'entrata con l'intenzione di forzare la serratura quando la porta si è aperta ed è apparsa Bernadetta, sconvolta. Aveva trovato una porta di servizio laterale alla loro casa aperta e, una volta entrate, i corpi senza vita delle sorelle Olga e Lucia".
Nonostante le violenze del pomeriggio le religiose della missione decidono di restare a dormire lì. Dopo il sopralluogo, padre Pulcini riceve una telefonata nella notte:
Le sorelle sono tornate a chiamarmi, temevano che l'aggressore fosse in casa. Quando siamo riusciti a entrare abbiamo trovato anche suor Bernardetta, senza vita
IL CORDOGLIO DEL PAPA E DEL GOVERNO- Anche il pontefice è rimasto sconvolto dall'accaduto: "Il loro sangue versato diventi seme di speranza per costruire l'autentica fraternità tra i popoli".
Arriva anche una nota dal ministro degli Esteri, Federica Mogherini: "Ancora una volta assistiamo al sacrificio di chi, con dedizione totale, ha passato la propria vita ad alleviare le troppe sofferenze che ancora esistono nel continente africano. Attendiamo ora che le autorità del Burundi chiariscano quanto accaduto e ci adopereremo per riportare in Italia quanto prima le salme delle religiose".
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