Bisogna usare Aloe Arborescens, non Aloe Vera Barbadensis
L'ideale è una pianta con foglie di 40 cm di lunghezza o più (5 anni o più), ma vanno benissimo anche piante con foglie da 20 centimetri almeno (2 anni di età).
Tagliare le foglie, il gel non deve vedere mai la luce. Scegliere le foglie nè troppo in alto perchè sono troppo giovani, nè quelle troppo in basso perchè sono ingiallite e appassite. Coprirle dalla luce anche artificiale, basta metterle in un sacchetto di plastica non trasparente. Pulirle dalla polvere con uno straccio asciutto, non bagnarle con acqua. Tagliare via le spine con un coltello, lasciando tutta la buccia esterna. Tagliare a pezzetti e mettere in un frullatore insieme al miele.
La ricetta originale brasiliana di Padre Romano Zago, frutto di un'esperienza più che ventennale, è la seguente:
- 350 grammi di foglie di Aloe Arborescens (non Aloe Vera Barbadensis), pari a 3-10 foglie a seconda della lunghezza
- 350 grammi di miele naturale di qualità (non artificiale e non millefiori)
- 10 ml di grappa, pari a un cucchiaino (non vanno bene alcool, vino, birra o liquori)
E' molto meglio però preparare barattoli più piccoli, mantenendo le proporzioni, il grande vantaggio è di avere un preparato ancora più fresco e più efficiente ogni volta.Con il dosaggio originale brasiliano viene un barattolo gigantesco e dato che deve essere consumata al massimo entro una settimana è molto meglio fare barattoli più piccoli. In questo caso è bene seguire questa altra ricettacon dosi di un terzo rispetto all'originale.
E' molto meglio però preparare barattoli più piccoli, mantenendo le proporzioni, il grande vantaggio è di avere un preparato ancora più fresco e più efficiente ogni volta.Con il dosaggio originale brasiliano viene un barattolo gigantesco e dato che deve essere consumata al massimo entro una settimana è molto meglio fare barattoli più piccoli. In questo caso è bene seguire questa altra ricettacon dosi di un terzo rispetto all'originale.
- 120 grammi di foglie di Aloe Arborescens (non Aloe Vera Barbadensis), pari a 1-4 foglie a seconda della lunghezza
- 120 grammi di miele naturale di qualità (non artificiale e non millefiori)
- la grappa NON è necessaria e NON va mescolata nel preparato (vedi sotto), ma va bevuto un cucchiaino quando si assume il preparato (non vanno bene alcool, vino, birra o liquori)
Ovviamente bisogna assumere 3 di questi barattoli più piccoli di fila senza interruzione. 3 barattoli più piccoli equivalgono quindi a un barattolo grande della ricetta originale. Le dosi, come il numero delle foglie, sono indicative. Non occorre essere esageratamente pignoli. Se si mette un pò di più o un pò di meno non cambia nulla.
La funzione della grappa, in teoria è di dilatare i vasi sanguigni per aumentare l'assorbimento, ma con la grappa il preparato dura la metà del tempo (cioè va a male molto prima), quindi se proprio si vuole assumere la grappa (è facoltativo) la migliore cosa è di bere un cucchiaino quando si assume il preparato, SENZA versarla nel barattolo. In questo modo il preparato si mantiene fresco il doppio del tempo e l'effetto di dilatazione dei vasi sanguigni si ottiene ugualmente.
Se si hanno problemi ad assumere il miele, si può ridurre (o al limite eliminare) questo ingrediente, in quanto non è indispensabile per la cura. Chi ha il diabete NON deve prendere il miele, ma può sostituirlo, se vuole, con dolcificanti (eccetto l'aspartame che è un dolcificante altamente cancerogeno!).
IL PREPARATO NON DEVE ESSERE ESPOSTO ALLA LUCE NEPPURE QUANDO SI INGERISCE.
Se si hanno difficoltà a berlo al buio, può essere utile mettere il preparato in un contenitore opaco chiuso e berlo da una cannuccia, in questo modo non sarà necessario neppure spegnere la luce della stanza, poichè la luce non potrà entrare in ogni caso nel contenitore.
Il miele ha due funzioni, la prima è di rendere la crema più dolce, poichè l'aloe è amarissima (aloe in arabo vuol dire appunto "amaro") e la seconda è di veicolare meglio il preparato all'interno dell'organismo, se si hanno problemi di glicemia si possono ridurre opportunamente le dosi di miele (o sostituirlo con dolcificante purchè non sia l'aspartame che è cancerogeno).
La grappa non è indispensabile, l'uso è facoltativo a seconda delle preferenze. Non va messa se si hanno problemi a digerire gli alcolici o se si ha l'ulcera o il cancro nell'apparato digerente. In ogni caso non va aggiunta al barattolo, ma va assunta a parte quando si assume il preparato. Se si sceglie di prenderla, è meglio usare quella distillata pura, ossia fatta con un solo tipo di uva ("monovitigno" nell'etichetta) piuttosto che la "vinaccia", preparata con diversi tipi di uva.
Il preparato va assunto preferibilmente a stomaco vuoto per migliorare al massimo l'assorbimento dei principi attivi.
E' PREFERIBILE NON MANGIARE O BERE PER ALMENO UN'ORA DOPO AVERLO INGERITO.
Se viene assunto a stomaco pieno può non essere assorbito al meglio e l'efficacia può essere ridotta. Si può fare l'eccezione di un sorso d'acqua dopo averlo assunto, dato che il sapore dell'aloe diventa amarissimo dopo alcuni giorni di conservazione. Prima di assumerlo occorre rimescolare bene, poichè il preparato tende a concentrarsi sul fondo del barattolo.
La cura va continuata fino a terminare il barattolo (da 350 grammi oppure i 3 barattoli da 120 gr.), dopo di chè si fa un giorno di pausa per massimizzare l'efficacia, ma se si ha timore si può anche continuare la cura senza pause, poi si riprende con un altro barattolo (da 350 grammi, oppure altri 3 barattoli da 120 gr.) e così via per un nuovo ciclo, FINO ALLA SCOMPARSA COMPLETA DELLA MALATTIA accertata ovviamente mediante esami clinici, ma è bene continuare a prenderla per alcuni (4-6) mesi dopo, poichè
SE SI ABBANDONA LA CURA QUANDO IL CANCRO NON E'ANCORA DEL TUTTO SCONFITTO E LO SI TRASCURA, QUESTO RECUPERA VELOCEMENTE E IN BREVE TEMPO RITORNA PIU' VIOLENTO DI PRIMA !
Questo succede solo nel caso si lasci la cura a metà e non la si riprenda più, trascurando il cancro non ancora debellato in modo definitivo.
Fare la cura dell' aloe arborescens IN NESSUN CASO può peggiorare la situazione per cui è SEMPRE consigliata. L'unico sbaglio che si possa fare è quello di non fare la cura. Fare la cura, anche in modo incompleto, è sempre meglio, in tutti i casi, che non farla per niente!
Fare la cura dell' aloe arborescens IN NESSUN CASO può peggiorare la situazione per cui è SEMPRE consigliata. L'unico sbaglio che si possa fare è quello di non fare la cura. Fare la cura, anche in modo incompleto, è sempre meglio, in tutti i casi, che non farla per niente!
Prima fase | Prima pausa | Seconda fase | Seconda pausa | Terza fase | Terza pausa | |
Barattolo piccolo da 120 grammi (consigliato) | 3 barattoli, senza interruzione. 2 cucchiai 3 volte al giorno | un giorno di pausa | 3 barattoli, senza interruzione. 2 cucchiai 3 volte al giorno | un giorno di pausa | 3 barattoli, senza interruzione. 2 cucchiai 3 volte al giorno | e così via ricominciando daccapo |
Nei giorni di sospensione, se sono più di uno, il cancro può in qualche modo iniziare a riguadagnare terreno. Inoltre, il malato ha un giustificato quanto inevitabile timore di non essere più "coperto" dall'azione dell'aloe e che il cancro possa appunto riprendere forza. In questi giorni di pausa, quindi, il malato con il suo atteggiamento produce per via psicosomatica delle tossine che vanno a grande discapito della salute e del sistema immunitario. Per questo motivo è molto meglio fare al massimo un solo giorno di sospensione o addirittura non farne affatto. Non c'è nessun motivo di sospendere la cura per una settimana o più, servirebbe solo a peggiorare le cose.
Vitamina B17 (Amigdalina)
E' stato dimostrato che la vitamina B17 (o Amigdalina o Laetrile) ha effetti micidiali sulle cellule tumorali. Questo perchè in tutte le cellule cancerose c'è in grandi quantità un enzima (beta-glucoidasi) che a contatto con la vitamina B17 produce due veleni che uccidono le cellule tumorali come mosche. L'enzima è assente nelle cellule sane, le quali non vengono toccate dai due veleni.
La vitamina B17 si trova nei semi delle albicocche e soprattutto nei semi delle mandorle amare (non nelle mandorle dolci). Un solo seme di mandorla amara corrisponde a 20 semi di albicocca.
Un solo seme di mandorla amara al giorno fornisce la dose ottimale di vitamina B17
Dato che la vitamina B17 ha un effetto che dura 2-3 ore, occorre mangiare il seme della mandorla in 4 pezzetti, uno ogni 2-3 ore, nell'arco della giornata.
E' fondamentale che la mandorla sia AMARA, non dolce, perchè solo in quelle amare c'è la vitamina B17, che è appunto molto amara.
Non superare la dose di 1 seme di mandorla amara al giorno. Non bisogna metterle in acqua, semplicemente si sbuccia e si mangia, vicino o lontano dai pasti.
Ascorbato di potassio, vitamina C, antiossidanti
Alla validissima cura dell'Aloe Arborescens, già di per sè perfettamente in grado di vincere il cancro (se non si annullano gli effetti sottoponendosi a chemioterapia, radioterapia e/o interventi chirurgici), si consiglia di aggiungere altre sostanze antiossidanti ben note per le proprietà anti-cancro. Gli antiossidanti hanno un effetto curativo eccellente per guarire il cancro e possono essere comprati facilmente in farmacia a pochi euro (le case farmaceutiche e i medici non li usano perchè il guadagno è zero, con le chemio invece si fanno i miliardi).
- 1 grammo di bicarbonato di potassio pari a un cucchiaino da gelato, di plastica spaso
- 1,8 grammi di Vitamina C (o acido ascorbico) pari a 2 cucchiaini e mezzo da gelato, di plastica spasi
- un bicchiere di tè verde (non caldo), in cui sciogliere le due sostanze precedenti che mescolate diventano Ascorbato di Potassio
Il livello di vitamina C nel sangue raggiunge il picco in 2-3 ore, la maggior parte viene eliminata in 4 ore dall'assunzione. In 12 ore ritorna ai livelli iniziali.
L'ideale quindi è assumerla ogni 4-6 ore, cioè 3 volte al giorno, in qualsiasi momento, durante, vicino o lontano dai pasti.
L'ascorbato è neutro (non ha nessuna acidità), ma per chi soffre di bruciori di stomaco può essere meglio assumerlo insieme ai pasti. Se qualcuno dovesse avere problemi con il bicarbonato di potassio può assumere la sola Vitamina C (se si vuole anche con un pochino di zucchero), la quale anche senza bicarbonato è notevolmente efficace.
Le due sostanze le vendono in farmacia in polvere per uso alimentare in barattoli da 200-500 gr. a pochi euro. Le bustine già pronte invece contengono soltanto pochi milligrammi di ascorbato, una dose irrisoria e inutile e costano 65 volte di più rispetto alla polvere per uso alimentare, cioè con le bustine si spende tanto per non avere nulla, la tipica presa in giro dei medici (e case farmaceutiche) che danno le cose con il contagocce e le fanno strapagare uno sproposito (6,50 euro per 2 grammi di ascorbato che in polvere costa 10 centesimi).
Il bicarbonato di potassio è simile al ben noto bicarbonato di sodio, ma un malato dovrebbe evitare il sodio (alimenti salati) e fare una dieta ricca di potassio (4,7 grammi di potassio al giorno l'RDA raccomanda per le persone sane, i malati ovviamente di più). Le proprietà benefiche della Vitamina C vanno molto ben al di là del curare il semplice raffreddore, purchè se ne assuma una dose sufficiente (le dosi microscopiche contenute normalmente nelle pillole o nelle bustine non servono praticamente a nulla). Il grandissimo scienziato Linus Pauling, lo scopritore della vitamina C e l'unico al mondo ad aver avuto ben 2 premi Nobel consiglia, anche alle persone sane, come dose ottimale 6 grammi di Vitamina C al giorno.
La vitamina C si ossida molto facilmente all'umidità, all'aria, alla luce e con i metalli, per cui è meglio aprire il contenitore principale (da 500 gr.) il meno possibile e servirsi di un barattolino piccolo (da 30 gr. circa). Si apre il contenitore principale, si riempie quello piccolo e si usa quest'ultimo fin quando non è vuoto, allora si riempie nuovamente prendendo da quello principale.
Le due sostanze devono stare nel rapporto di 1,8 grammi di vitamina C (2 cucchiaini da gelato e mezzo) per ogni grammo (1 cucchiaino da gelato) di bicarbonato e da questi, dopo un minuto, per reazione chimica effervescente, si ottengono circa 2 grammi di Ascorbato di Potassio (al di sotto di 1 grammo al giorno la dose è inefficace). Il tutto va sciolto in un bicchiere di tè verde o di camomilla (il tè verde e la camomilla hanno anch'esse proprietà curative estremamente sottovalutate, ma importanti), la bevanda deve essere a temperatura ambiente. Si attende un minuto che faccia effervescenza, poi si può bere. Non bisogna usare cucchiai metallici perchè gli antiossidanti a contatto del metallo si ossidano.
A titolo informativo il bicarbonato di potassio (e quello di sodio) ha lo stesso peso del comune sale da cucina (1 cucchiaino da gelato pesa 1 grammo), mentre la vitamina C (acido ascorbico) ha lo stesso peso dello zucchero (1 cucchiaino da gelato pesa 0,7 grammi) per cui ce ne vogliono 2 e mezzo per arrivare a 1,8 grammi.
2 grammi di ascorbato contengono soltanto 390 mg di potassio, appena l'8% della RDA (Razione Giornaliera Raccomandata). Prendendo 3 volte al giorno si arriva a 1,17 gr. di potassio (24% RDA).
Non ho idea del perchè il sito Pantellini riporta un rapporto a proporzioni invertite tra Vitamina C e bicarbonato. Diversi chimici mi hanno assicurato che il rapporto corretto è quello scritto sopra. Ho chiesto delucidazioni al sito Pantellini, ma non ho ricevuto risposta.
La vitamina C e il bicarbonato di potassio non danno problemi da sovradosaggio, nè di acidità, nè di tossicità. Se anche per errore si dovesse esagerare con le dosi non ci sarebbe alcun problema, tanto più che acido e bicarbonato si neutralizzano come acidità, il Ph infatti è uguale a quello dell'acqua. Clicca sulle foto per ingrandirle.
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